21 dicembre 2006

Metafisica del confine


Difficilmente, se si volesse stilare una sorta di abecedario americano, la lettera B potrebbe essere occupata da un termine diverso da border. Il tema del confine è infatti uno dei protagonisti più presenti sia nell'immaginario che nell'universo lessicale statunitense, fin dal tempo della nascita della nazione. Veri o figurati che fossero, l'intero sviluppo della storia americana ha visto svolgersi una continua dialettica tra open range e fence, tra spazi aperti e steccati posti a difesa di quelli che andavano divenendo, di volta in volta, confini, appunto.
Confini più o meno immateriali, come quelli che per più secoli hanno proceduto lungo la linea del colore e confini più tangibili come il lungo muro che, dal Texas alla California, dovrebbe servire a tenere lontani i messicani e gli irregolari in genere. Persino la porta verso il regno dei cieli è vista come un confine da attraversare (d'altronde dio e gli ostacoli da superare costituiscono un'interessante semplificazione del calvinismo tramandato dai pellegrini) e gli stessi termini che si usano per l'uno vengono interamente assorbiti dall'altro (e qui mi verrebbe da citare la bellissima ride'em jewboy di kinky friedman, "ride along the old corral").
Ma il border non è una categoria neutra, sul confine si vince e si perde, si ama, si nasce e si può anche morire, magari d'inverno in mezzo alle nevi della california....

CALIFORNIA SNOW (Tom Russell)

I'm just tryin' to make a livin'
I'm an old man at thirty-nine
With two kids and an ex-wife
Who moved up to Riverside
I'm workin' down on the border
Drivin' back roads every night
Mountains east of El Cajon
North of the Tecate line.

Where the California summer sun
Will burn right through your soul
But in the winter you can freeze to death
In the California snow.

I catch the ones I'm able to
And watch the others slip away
I know some by their faces
And I even know some by name
I guess they think that we're all
Movie stars and millionaires
I guess that they still believe
That dreams come true up here.

But I guess the weather's warmer
down in Mexico
And no one ever tells them
‘bout the California snow.

Last winter I found a man and wife
Just about daybreak
Layin' in a frozen ditch
South of the interstate
I wrapped ‘em both in blankets
But she'd already died
The next day we sent him back alone
Across the borderline.

I don't know where they came from
Or where they planned to go
But we carried her all night long
Through the California snow.

Sometimes when I'm alone out here
I get to thinkin' about my life
Maybe I should go to Riverside
And try to fix things with my wife
Or maybe just get in my truck
And drive as far as I can go
Away from all the ghosts that haunt
The California snow.

Where the California summer sun
Can burn right to your soul
And in the winter you can freeze to death
in the California snow.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

divago sicuramente, ma spero non ti dispiaccia se blatero e deliro un po’ ;-).
parlando di metafisica del confine, mi vien naturale contrapporre al border, altro tipo di confine.
confini “nomadi”, ad esempio. come quelli che chatwin (autore da me non particolarmente amato nelle sue modalità espressive, ma di cui trovo interessanti le tematiche), prova a raccontare ne “le vie dei canti”.
confini che definiscono porzioni di spazio, ma non le limitano. immateriali ma non per questo meno percettibili e concreti, in quanto vie per lo scambio di conoscenza vitale.
confini all’interno dei quali si stabiliscono specificità, ma non proprietà. divisioni anche (ogni via è conosciuta, quindi “appartiene”, ad un determinato gruppo) ma non domini.
è interessante, secondo me, il fatto che queste divisioni territoriali, avvengano tramite la musica, il canto. che stabilisce la via ed allo stesso tempo è oggetto degli scambi.
a questo proposito, divagando ancora, mi viene in mente che in una raccolta intitolata (guarda caso ;-)) “questioni di frontiera”, fortini parla, ad un certo punto, di musica.
ne parla come dell’unico criterio per identificare i destinatari di un qualunque messaggio: coloro che sono “sensibili alle intonazioni”.
si traccia così la mappa del terreno della comunanza, i cui confini non sono statici, ma, forse per questo, rimangono gli unici reali.

ti saluto

ele

FM ha detto...

In ritardo, la traduzione....

LA NEVE DELLA CALIFORNIA
Cerco solo di trovare un modo di campare
a 39 anni mi sento un uomo vecchio,
con due figli ed un'ex moglie
che si sono trasferiti a Riverside
Lavoro lungo il confine
guidando lungo strade secondarie tutte le notti
per le montagne ad est di El Cajon
a nord della linea del Tecate.

Dove d'estate il sole della California
può bruciarti fin dentro l'anima
ma d'inverno puoi congelare fino alla morte
nella neve della California.

Prendo quelli che sono in grado di catturare
e guardo gli altri scivolarmi via
alcuni li conosco di faccia
altri addirittura per nome
credo che siano convinti che siamo tutti
star del cinema o milionari
e che ancora credano che qui
i sogni si avverano.

Ma credo anche che faccia di gran lunga più caldo
laggiù nel Messico
E che nessuno gli abbia mai parlato
della neve della California.

Lo scorso inverno ho trovato un uomo e sua moglie
all'incirca all'alba
in un fosso gelato
a sud dell'intersate
Ho avvolto entrambi in una coperta
ma lei era già morta
il giorno successivo lo abbiamo rispedito indietro,
lui da solo, attraverso il confine.

Non so da dove venissero o
dove avessero in programma di andare
ma lui l'aveva portata per tutta la notte
attraverso la neve della California.

Talvolta, quando qui fuori sono da solo
mi capita di ripensare alla mia vita
forse dovrei andare a Riverside
e cercare di rimettere a posto le cose con mia moglie
o forse dovrei solo salire sul mio camion
e guidare più veloce che posso
lontano da tutti i fantasmi che popolano
le nevi della California.

Dove d'estate il sole della California
può bruciarti fin dentro l'anima
ma d'inverno puoi congelare fino alla morte
nella neve della California.