skip to main |
skip to sidebar
Metafisica del confine
Difficilmente, se si volesse stilare una sorta di abecedario americano, la lettera B potrebbe essere occupata da un termine diverso da border. Il tema del confine è infatti uno dei protagonisti più presenti sia nell'immaginario che nell'universo lessicale statunitense, fin dal tempo della nascita della nazione. Veri o figurati che fossero, l'intero sviluppo della storia americana ha visto svolgersi una continua dialettica tra open range e fence, tra spazi aperti e steccati posti a difesa di quelli che andavano divenendo, di volta in volta, confini, appunto.Confini più o meno immateriali, come quelli che per più secoli hanno proceduto lungo la linea del colore e confini più tangibili come il lungo muro che, dal Texas alla California, dovrebbe servire a tenere lontani i messicani e gli irregolari in genere. Persino la porta verso il regno dei cieli è vista come un confine da attraversare (d'altronde dio e gli ostacoli da superare costituiscono un'interessante semplificazione del calvinismo tramandato dai pellegrini) e gli stessi termini che si usano per l'uno vengono interamente assorbiti dall'altro (e qui mi verrebbe da citare la bellissima ride'em jewboy di kinky friedman, "ride along the old corral").Ma il border non è una categoria neutra, sul confine si vince e si perde, si ama, si nasce e si può anche morire, magari d'inverno in mezzo alle nevi della california....CALIFORNIA SNOW (Tom Russell)
I'm just tryin' to make a livin'I'm an old man at thirty-nineWith two kids and an ex-wifeWho moved up to RiversideI'm workin' down on the borderDrivin' back roads every nightMountains east of El CajonNorth of the Tecate line.Where the California summer sunWill burn right through your soulBut in the winter you can freeze to deathIn the California snow.I catch the ones I'm able toAnd watch the others slip awayI know some by their facesAnd I even know some by nameI guess they think that we're allMovie stars and millionairesI guess that they still believeThat dreams come true up here.But I guess the weather's warmer down in MexicoAnd no one ever tells them ‘bout the California snow.Last winter I found a man and wifeJust about daybreakLayin' in a frozen ditchSouth of the interstateI wrapped ‘em both in blanketsBut she'd already diedThe next day we sent him back aloneAcross the borderline.I don't know where they came fromOr where they planned to goBut we carried her all night longThrough the California snow.Sometimes when I'm alone out hereI get to thinkin' about my lifeMaybe I should go to RiversideAnd try to fix things with my wifeOr maybe just get in my truckAnd drive as far as I can goAway from all the ghosts that hauntThe California snow.Where the California summer sunCan burn right to your soulAnd in the winter you can freeze to death
in the California snow.
2 commenti:
divago sicuramente, ma spero non ti dispiaccia se blatero e deliro un po’ ;-).
parlando di metafisica del confine, mi vien naturale contrapporre al border, altro tipo di confine.
confini “nomadi”, ad esempio. come quelli che chatwin (autore da me non particolarmente amato nelle sue modalità espressive, ma di cui trovo interessanti le tematiche), prova a raccontare ne “le vie dei canti”.
confini che definiscono porzioni di spazio, ma non le limitano. immateriali ma non per questo meno percettibili e concreti, in quanto vie per lo scambio di conoscenza vitale.
confini all’interno dei quali si stabiliscono specificità, ma non proprietà. divisioni anche (ogni via è conosciuta, quindi “appartiene”, ad un determinato gruppo) ma non domini.
è interessante, secondo me, il fatto che queste divisioni territoriali, avvengano tramite la musica, il canto. che stabilisce la via ed allo stesso tempo è oggetto degli scambi.
a questo proposito, divagando ancora, mi viene in mente che in una raccolta intitolata (guarda caso ;-)) “questioni di frontiera”, fortini parla, ad un certo punto, di musica.
ne parla come dell’unico criterio per identificare i destinatari di un qualunque messaggio: coloro che sono “sensibili alle intonazioni”.
si traccia così la mappa del terreno della comunanza, i cui confini non sono statici, ma, forse per questo, rimangono gli unici reali.
ti saluto
ele
In ritardo, la traduzione....
LA NEVE DELLA CALIFORNIA
Cerco solo di trovare un modo di campare
a 39 anni mi sento un uomo vecchio,
con due figli ed un'ex moglie
che si sono trasferiti a Riverside
Lavoro lungo il confine
guidando lungo strade secondarie tutte le notti
per le montagne ad est di El Cajon
a nord della linea del Tecate.
Dove d'estate il sole della California
può bruciarti fin dentro l'anima
ma d'inverno puoi congelare fino alla morte
nella neve della California.
Prendo quelli che sono in grado di catturare
e guardo gli altri scivolarmi via
alcuni li conosco di faccia
altri addirittura per nome
credo che siano convinti che siamo tutti
star del cinema o milionari
e che ancora credano che qui
i sogni si avverano.
Ma credo anche che faccia di gran lunga più caldo
laggiù nel Messico
E che nessuno gli abbia mai parlato
della neve della California.
Lo scorso inverno ho trovato un uomo e sua moglie
all'incirca all'alba
in un fosso gelato
a sud dell'intersate
Ho avvolto entrambi in una coperta
ma lei era già morta
il giorno successivo lo abbiamo rispedito indietro,
lui da solo, attraverso il confine.
Non so da dove venissero o
dove avessero in programma di andare
ma lui l'aveva portata per tutta la notte
attraverso la neve della California.
Talvolta, quando qui fuori sono da solo
mi capita di ripensare alla mia vita
forse dovrei andare a Riverside
e cercare di rimettere a posto le cose con mia moglie
o forse dovrei solo salire sul mio camion
e guidare più veloce che posso
lontano da tutti i fantasmi che popolano
le nevi della California.
Dove d'estate il sole della California
può bruciarti fin dentro l'anima
ma d'inverno puoi congelare fino alla morte
nella neve della California.
Posta un commento