12 agosto 2010

mari



"Si ricordò di alcune riflessioni che aveva annotato di recente sul suo quadernetto. A proposito della povertà di vocabolario riguardante il mare. Solo i greci avevano tante parole per definirlo. Hals, il sale, il mare in quanto materia. Pelagos, la distesa d'acqua, il mare come visione, spettacolo. Pontos, il mare spazio e via di comunicazione. Thalassa, il mare in quanto evento. Kolpos, lo spazio marittimo che abbraccia la riva, il golfo o la baia....."
Jean-Claude Izzo - Marinai perduti

22 luglio 2010

E sei partita con quella nave, ma poi ha scoperto che viaggiavi in treno...

Le parodie non son certo una novità, per cui non sprecherò troppe parole per introdurre questo post. Una cornice di cazzeggio estivo e qualche battuta catalizzatrice ed ecco fatto....
Un falso De Gregori d'annata, con una metrica che tra l'altro lo rende cantabile su molte delle sue musiche, compresa quella utilizzata da Riondino per la sua stessa parodia.

Marta che si guarda allo specchio

Era un giorno di pomeriggio
mentre un volto spuntava dal pozzo
in un afflato di cielo grigio
il capitano era senza mozzo

Ma in un momento cambiò ogni cosa
volò un pallone, si voltò un vecchio
e la risata fu fragorosa
era alice attraverso lo specchio

il mendicante, cappello in terra
raccolse al volo i suoi quattro stracci
prese un aereo per l'inghilterra
lasciando al suolo i suoi polpacci

e la ragazza li prese al balzo
mentre l'aereo volava via
così del vecchio mendicante scalzo
non seppe nulla più, e così sia.

Mentre l'orchesta di terza classe
suonava musiche americane
un cielo teso di nuvole basse
contrappuntava sere messicane

e la ragazza ripensò al vecchio
immortalato in quei suoi quattro stracci
vide la luna specchiarsi nel secchio
e strinse forte i suoi due polpacci

e sotto un cielo sudamericano
le sceser lacrime di sale
si ritrovò con un cappello in mano
e storie nate e finite male

ma quando poi giunse all'equatore
sopra quel cuore di fuoco e metallo
sentiva urlare il fischio del vapore
sembrava quasi che cantasse il gallo

all'orizzonte non vedeva niente
dietro alla nave soltanto la scia
pensò "è così che allora ci si sente,
forse è il momento di tornare mia".

e la ragazza voltò le spalle
gettò la foto, disse addio al vecchio
e in un istante come le farfalle
riscomparì dentro allo specchio.

12 luglio 2010

Fanfole

Giorni fa, grazie a un'amica, ho avuto occasione di leggere un libro che non conoscevo. Si tratta di "Gnosi delle fanfole" - un libro di Fosco Maraini degli anni 60 - in cui sono raccolte le sue poesie metasemantiche. Ecco, va detto che allo stesso tempo, fino appunto a pochi giorni fa ignoravo anche l'esistenza di una cosa chiamata poesia metasemantica, che ho poi scoperto essere una via di mezzo tra il grammelot e la supercazzola.
Però, a partire da questa lettura, e in realtà abbastanza per caso e per gioco, mi son provato a metasemantizzare una canzone, Sally. Perché proprio quella? Potrei mentire adducendo motivazioni nobili e le più svariate, ma in realtà semplicemente perché l'avevo in testa in quel momento.
Ciò detto, ecco il risultato:

mia madre mi disse vetasti ludiare

rommunita con il losco

mia madre mi disse vetasti ludiare

rommunita con il losco


ma il losco buiava e il lonfo siddiava

spunse rossella saltintinneggiante

ma il losco biuava e il pratosside erbava

volventelesomi dite a mia mà


spumoso e undicoso mi trovai zatteroleso

itticorussicante mi costò cento denari

spumoso e undicoso mi ritrovai zatteroleso

itticomeroso mi costò cento denari


cammellai l'itticoso lampai una nascosta

volventelesomi dite a rossella

cavallai l'itticoso momentai la disparsa

volventelesomi dite a mia mà


metropolidappressata talassoPilar era

corsopita siringicausa da papaveriformi stille

casamobiledappressata era pomiPilar

rovotinta masticante lamaffonda pettoriente


roburdesto arboriforme, lamifero fuggiscappante

volventelesomi dite all'ittione

mirrorante pozziforme, lamifero autonettante

volventelesomi dite a mia mà


subbriggio seassidente, selsmellante murikingo

ruoccupanti barbiformi pneumogomme bruciardenti

subbriggio sesdraiante, seadorante murikingo

ruoccupanti barbiformi mìsteri van cercà


labiverbo loquente, bracciava il polsetto

volvetelesomi dite al robore

labiverbo smaccante, alcovavami il detto

volventelesomi dite a mia mà.


mia madre mi disse vetasti ludiare

rommunita con il losco

ma il losco buiava e il lonfo siddiava

spunse rossella saltintinneggiante.

24 gennaio 2010

Di uomini e caprioli


"Per un tempo del secolo scorso, la gioventù si dette una legge diversa da quella stabilita. Smise di imparare dagli adulti, abolì la pazienza. In montagna, saliva cime nuove, in pianura si dava nomi di battaglia. Voleva essere primizia di tempi opposti, dichiarava falsa ogni moneta. Non aveva diritto all'amore, pochi di loro ebbero figli durante gli anni rivoluzionari. Mai più si è visto un altro accanimento a rovesciare il piatto, in una gioventù. Un piatto sottosopra contiene poco però ha la base più larga, sta piantato meglio"
Erri de Luca