08 gennaio 2009

...c'era la neve.....

Il mese arrivato di colpo è stato quello di gennaio, che con i suoi fuochi della mezzanotte si è portato via gli ultimi strascichi del recente anno bisestile. Una mezzanotte che, almeno per quanto mi riguarda, è stata anticipata di almeno tre ore dallo zelo dei miei vicini di casa danesi, che hanno iniziato a tirare fuori razzi ed armamentari vari ed a sparare già dalle nove di sera. Ma non è di Copenhagen che voglio parlare qui, quanto della fine delle mie vacanze e, quindi, dei due giorni che - proprio di ritorno dalla capitale danese - ho passato in un'altra delle città del mio cuore, Berlino.
Questa volta, per citare una delle canzoni che mi dispiace meno di un cantautore che in genere non amo troppo, la neve c'era e ce n'era pure tanta ad imbiancare le strade, i palazzi ed i parchi, con Görlitzer Park che si era trasformato in un'enorme pista di slittino per la gioia di tutti i bambini del circondario. Ed è stato ancora più suggestivo del solito camminare alle ultime luci del tramonto tra i blocchi di calcestruzzo che costituiscono il Denkmal für die ermordeten Juden Europas, anch'essi coperti di neve quasi a richiamare alla memoria i versi del noto cantautore modenese.
Infine la sera....passata alla Philharmonie ad assistere ad una delle più belle interpretazioni del concerto per pianoforte di Schumann, in cui la direzione orchestrale di Barenboim (impreziosita dal suo essere originariamente pianista) si è perfettamente fusa con la maestria strumentale di Pollini. Contrappunti inauditi (in senso letterale, mai ascoltati prima in maniera così chiara), fraseggi perfetti e sopra ogni cosa la gioia di fare musica. E il Ravel orchestrale della seconda metà del concerto non è stato di certo da meno.

02 gennaio 2009

Yet another movie



Potenza della rete...nonostante il film non sia ancora uscito nemmeno in molte delle sale americane, grazie un sito che e' una vera e propria cineteca in streaming sono riuscito a vedere in anteprima il film che ha vinto Venezia e che ha buone probabilita' di portarsi a casa almeno due Oscar "pesanti". Non nascondo che il mio giudizio possa essere falsato dal fatto che in genere i film sullo sport mi piacciono molto, anche perche' spesso riescono a parlare della vita a 360 gradi, lo sport stesso essendone una metafora spesso nemmeno troppo celata.
Ad ogni modo, The Wrestler risulta senz'altro un film ben fatto, con un Mickey Rourke superlativo nella parte del lottatore ormai cinquantenne e relegato nei circuiti di serie D, costretto ad arrotondare con un lavoro part time ai grandi magazzini e praticamente privo di rapporti interpersonali, se non quelli - inizialmente mediati dal denaro - con la spogliarellista Marisa Tomei (anche lei in grande spolvero).
Non e' un film di lunghi dialoghi questo, ed e' proprio questa caratteristica che fa risaltare ancora di piu' la grandezza recitativa di Rourke, in grado di alternare espressioni che spesso passano quasi senza soluzione di continuita' dal sardonico al disperato, dallo sbruffone alla piu' cupa fragilita'.
...E a fare da ciliegina sulla torta, una splendida canzone del Boss ad accompagnare i titoli di coda.
Have you ever seen a one-legged man trying to dance his way free?
If you've ever seen a one-legged man then you've seen me