03 agosto 2009

Other voices, other rooms...



Rubo il titolo al romanzo di Truman Capote (e al bellissimo disco di Nanci Griffith) per parlare di un'altra settimana densa di viaggi e di concerti. L'inizio è stato dei più promettenti, quando in compagnia di amici venuti da vicino e da un po' più lontano, l'estate romana ci ha offerto un john fogerty in splendida forma nella cornice della cavea dell'auditorium.
Tra canzoni più nuove e cavalli di battaglia dei Creedence, sono passate più di due ore di puro rock 'n' roll, in cui l'abilità chitarristica e vocale di fogerty è stata brillantemente sostenuta da una band assolutamente all'altezza, e da un pubblico entusiasta che non ha smesso mai di cantare e ballare.
Con queste note ancora nella testa, ho preso un aereo con destinazione Santander. Già perché la decisione di risentire il boss allo stadio di Bilbao è stata la scusa per visitare i paesi baschi ed andare a trovare alcuni amici. Del concerto di Springsteen dirò poco, avendo già parlato del precedente, menzionando solamente la presenza in scaletta di Factory e This Hard Land ed un'incredibile versione di You never can tell di Chauck Berry, improvvisata su richiesta di qualcuno del pit. Qualche parola di più merita forse bilbao. Non saprei se si possa definire una città bella, per quanto contenga degli elementi di sicuro valore, però è una città sicuramente audace nella sua architettura e nella sua sfida a mescolare elementi di grande modernità come lo splendido Guggenheim di Frank Gehry ed edifici di diversi secoli prima. Sicuramente un posto in cui ritornare....magari per un altro concerto ...

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