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Altre voci, altre stanze
Il titolo è preso in prestito da uno dei più famosi libri di narrativa americana del ventesimo secolo, romanzo d'esordio di Truman Capote, anche se in questo caso le altre stanze potrebbero essere considerate le canzoni stesse, ognuna ad ospitare una o più voci, altre rispetto a quelle della titolare del disco. La cantante si chiama Nanci Griffith, ed è una delle voci più belle della musica americana, della quale il disco stesso (insieme al successivo Other voices too) rappresenta una sorta di antologia personale, declinata attraverso una serie di collaborazioni di alto spessore, da Tom Russell a Guy Clark, da Emmylou Harris a John Prine, da Bob Dylan ad Arlo Guthrie. Ed è proprio con quest'ultimo che la Griffith tocca, a mio parere, una delle vette del disco, attraverso la rilettura di una delle più famose canzoni di Townes Van Zandt, Tecumseh Valley.TECUMSEH VALLEY (Townes Van Zandt)
The name she gave was CarolineDaughter of a minerHer ways were freeIt seemed to meThat sunshine walked beside herShe came from SpencerAcross the hillShe said her pa had sent hercause the coal was lowAnd soon the snowWould turn the skies to winterShe said she'd comeTo look for workShe was not seeking favorsAnd for a dime a dayAnd a place to stayShed turn those hands to laborBut the times were hard, lord,The jobs were fewAll through Tecumseh ValleyBut she asked aroundAnd a job she foundTending bar at Gypsy Sally'sShe saved enough to get back homeWhen spring replaced the winterBut her dreams were deniedHer pa had diedThe word come down from SpencerSo she turned to whorin' out on the streetsWith all the lust inside herAnd it was many a manReturned againTo lay himself beside herThey found her down beneath the stairsThat led to Gypsy Sally'sIn her hand when she diedWas a note that criedFare thee well... Tecumseh ValleyThe name she gave was CarolineDaughter of a minerHer ways were freeIt seemed to meThat sunshine walked beside her
7 commenti:
Di questa canzone, esiste una bellissima versione in italiano dell'amico Andrea Parodi, contenuta nel suo primo disco "Le piscine di Fecchio:
CAROLINA
Il nome che si diede era Carolina
Figlia di un minatore
Tra i ricordi di ieri
Nei suoi occhi così fieri
Il tramonto specchiava il suo colore
Veniva da Alghero attraverso il mare
Diceva: è mio padre che mi ha mandato
Il carbone era poco
Per accendere il fuoco
E l'inverno nei cieli sarebbe arrivato
Raccontava di venire in cerca di lavoro
Non credeva nel domani
Per una minestra da scaldare
E un letto dove stare
Avrebbe sporcato le sue mani
Ma i tempi erano duri Signore e il lavoro poco
Nel molo si lasciava cadere
Non le chiesi come mai
Quando la incontrai
Nella vecchia Genova a versare da bere
Mise via abbastanza per tornare a casa
Si chiedeva se era vero
Ma qualcuno giù al porto
Le disse "Tuo padre è morto"
La voce veniva da Alghero
Vendeva le sue notti al buio dei carruggi
Rincorsa dal dolore
Quanto vino hai versato?
Quanti uomini hai baciato?
Senza mai cedere all'amore
La trovarono giù al porto, una notte di novembre
La credevano partita
Nella mano stringeva
Un biglietto che diceva
Vecchia Genova, che Dio ti benedica
Il nome che si diede era Carolina
Figlia di un minatore
Tra i ricordi di ieri
Nei suoi occhi così fieri
Il tramonto specchiava il suo colore
Hi Federico ;)
My brother has a blog here also :)
Bozena
Hi Bozena,
nice to see you've come here!
F.
ciao e scusami ma sono capitata nel tuo blog perchè sto cercando di scoprire se bob dylan scrisse lui stesso la canzone 'bessie smith' magari tu lo sai visto che hai scritto dei due ... ti ringrazio e spero di ricevere una risposta subitoooooo ......
guarda ti lascio il mio link ...
www.melamarchmusic.blog.tiscali.it
mela.
Perche non:)
leggere l'intero blog, pretty good
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