27 settembre 2006

Un maggio durato dieci anni





Un'intera generazione è stata morsicata dalla tarantola del bisogno di giustizia. Parlo di un comunismo quotidiano, difeso nelle lotte a calci e fuochi, racconto l'arco di un giorno perché era l'unità di misura del nostro consistere nella parola comunismo: non nelle patrie estere che esercitavano potere in nome del, non nel futuro anteriore in cui lo avremmo conquistato, ma nello zoppicare dei giorni, dove l'orgoglio era essere migliori non del potere costituito ne' dei nostri padri, ma migliori di noi, di com'eravamo stati il giorno prima, più generosi, risoluti, esperti. Nostro comunismo non puntava ad acchiappare redini di qualche diligenza, non aspettava di partire da una presa di potere, ma si svolgeva e si consumava nell'ondata di nuovi diritti ottenuti per bisogno di giustizia e con metodo di urto frontale. Io so di averlo fatto, lì ed allora, il comunismo che potevo.
Erri de Luca

Nessun commento: