30 agosto 2007

Tom....ancora lui


Come ho già detto nel post di qualche giorno fa, Tom Russell ha già pronte molte nuove canzoni: soltanto al concerto a cui sono stato ne ha eseguite sei! Di una di queste sono riuscito a recuperare il testo: è una storia di confine, la storia di un viaggio lungo una strada che dal New Mexico va verso l'Arizona, attraversando la nazione indiana apache di San Carlos, la stessa che fu patria di Geronimo. Ci sono croci bianche lungo quella strada, croci bianche che brillano alla luce della luna, e c'è un'altra grande storia raccontata dal nostro....

THE CROSSES OF SAN CARLOS (Tom Russell)

Two Apache kids in a Pontiac car
Navigating by a falling star
Hey hey hey
Where are they going?

Yea we're going anyplace else but here
Going to a town that serves Mexican beer
Hey hey hey
That's where we're going...

These are saddle bronco warriors in a worn out sedan
Thru Saguaro, Mojave, asphalt and sand
Hey hey hey
Where are they going?

Past the little white crosses and the highway sign
Stay away from that double yellow line boys yea
where are they going?

Out where the crosses of San Carlos
shine neath the desert moon
Thru the canyons where Geronimo rode
And the acatillo blooms
Hey hey hey
where's it all going?

Old Mexican jaguar crossed over last night
neath the Agua Prieta border town lights
hey hey hey hey
where's the old one going?

We ain't seen his kind in 25 years...
what's the old one doing way up here.
hey hey hey
Where is he going?

On the track of the deer and the Havalina hawk
he ain't afraid of your hunting dogs
hey hey hey
that's where he's going....

And he disdains your greed and your ignorance
your razor wire... your chain link fence
hey hey hey
he knows where he's going......

Out where the crosses of San Carlos
shine neath the desert moon
Thru the canyons where Geronimo rode
And the old saguaro blooms
hey hey hey hey
Where's it all going?

hey........
Where's it all going?

This Mexican beer's bad medicine tonight
Oh ain't that a jaguar in the high beam light?
wow wow wow
where's that old man going?

Maybe he's taking back his old hunting ground.
There'll be blood on the streets of the white man's town
hey hey hey
he knows where he's going...

In the spinning of stars the scream and the swerve
the final war cry on the final curve
hey hey hey hey
where were they going?

Then the scream of the tyres as the metal explodes
there'll be two white crosses on an Arizona road
hey hey hey
where were they going?

Out where the crosses of San Carlos
still shine neath the desert moon
In the canyons where Geronimo rode
And the old agave blooms
hey hey hey
where's it all going?

19 agosto 2007

La lunga strada verso casa

Bisognerà ancora aspettare un mese e mezzo - a meno di generosi regali dalle reti peer to peer - per ascoltare il nuovo disco del boss, ma già sono filtrati i primi dettagli, ovvero titolo e tracklist. Il disco si chiamerà "Magic" e conterrà undici tracce nelle quali la voce e la telecaster di Bruce torneranno ad incrociarsi con gli strumenti dei fidi sodali della E-Street Band. Dai titoli si capisce poco di quello che sarà il carattere del disco ma se sono vere le parole di Jon Landau, che affermano che gran parte del carattere del disco può essere riassunto dall'unica canzone finora ascoltabile (Long Walk Home, eseguita in concerto durante il tour delle Seeger Session), allora possiamo sperare che il disco sia magico sul serio....

LONG WALK HOME (Bruce Springsteen)

Last night I stood at your doorstep
Trying to figure out what went wrong
You slipped something into my palm and you were gone

It was the same deep green of summer
'Bove me the same night sky was glowin'
In the distance I could see the town where I was born

It's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home

I walked past Sal's grocery
Joe's barber shop on South Street
I looked into the faces
They were all rank strangers to me
Veteran's Hall up upon the hill
Stood dark and alone
Frankie's diner was shuttered and boarded
With a sign that just said "gone"

It's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home

My Pa said "Son, we're lucky,
This town is a beautiful place to be born.
It just wraps its arms around you,
Nobody crowds you, nobody goes it alone"

"You see that flag down at the courthouse?
It means certain things are set in stone.
Who we are, what we'll do and what we won't"

Well it's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home

Here everybody has a neighbor
Everybody has a friend
Everybody has a reason to begin again

Now the war is rising 'round the corner
There's a fire burning out of control
There's a hurricane on Main Street
And I've got murder in my soul

Yeah well when the party's over
And the cheering is all gone
Will you know me, will I know you
Will I now you

'Cause it's gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
Gonna be a long walk home
Hey pretty darling, don't wait up for me
It's gonna be a long walk home

Hey now darling, it's gonna be a long walk home
Yeah it's gonna be a long walk home

17 agosto 2007

London calling

Riprendo a scrivere di ritorno da una settimana piena di amici, di musica e di sensazioni. Cominciate giovedì della settimana scorsa, quando due amici cantautori di cui ho parlato ampiamente anche qui, Max Larocca ed Andrea Parodi, sono scesi alla Cantina Mediterraneo di Frosinone per un concerto insieme ad Andrew Hardin e Joel Guzman (già collaboratori di Tom Russell), e alla cantante Sarah Fox. Ovviamente questo concerto è stata un'occasione per riunire la banda di amici, nonostante fosse agosto inoltrato: oltre a noi soliti affezionati dell'asse roma-firenze, infatti, c'è stato il gradito regalo della presenza (salame-munita ;-)) di Alle e Sara dalle colline emiliane e del buon Red addirittura dalla colonna camuna...Peccato che la bellissima versione di me and bobby mcgee che i musicisti hanno fatto nel soundcheck non si sia ripetuta anche nel concerto vero e proprio alla presenza del mio minidisc. Va comunque detto che sentire Gabriela e Tristessa con la fisarmonica di Joel e la chitarra di Andrew è stato comunque qualcosa da ricordare!
Solo poche ore ed un volo RyanAir mi ha portato in Inghilterra per cinque giorni sicuramente da ricordare tra le vecchie case del centro storico di Bristol (dove vive la mia compagna di viaggio e che si è rivelata una città sicuramente più bella di quanto pensassi) e le vie del centro di londra, assaporate come le fette di cocomero che non mancavano mai nella nostra camera d'ostello.
Londra dicevo. Dove nel giro di due giorni, in un bel locale di Kilburn, si esibivano due mostri sacri della musica americana: Chip Taylor (con John Platania e Kendel Carson) e Tom Russell.
Ma andiamo con ordine....
Chip Taylor viene da New York ed ha scritto alcune tra le canzoni più famose della musica americana (due su tutte, Angel of the Morning e Wild Thing), anche se molti conoscono più le canzoni stesse che il loro autore. Sul biglietto del primo dei due concerti c'era scritto Chip Taylor and friends, e quali fossero questi friends era piuttosto semplice da immaginare, considerando lo zampino che il nostro ha avuto in due bellissimi album usciti quest'anno, il prodotto solista del fido chitarrista John Platania e l'album d'esordio della giovane violinista Kendel Carson (entrambi ottimamente recensiti sul blog del mio amico Franco). Sono stati infatti questi due - assieme ad un bassista ed un batterista - gli amici che hanno arricchito la serata musicale al luminaire di londra. Duetti da brivido (take me to the river e la già citata angel of the morning su tutti), la voce di Kendel a fare da contrappunto anche alla memoria di Zapata di John e un finale in cui alla replica dell'ormai famosa I like trucks di Kendel (che a londra è trasmessa da diverse radio) ha fatto seguito l'unico inedito della serata, una canzone che Chip ha scritto per la moglie dopo una lunga malattia (Joe Frazier).
Di canzoni inedite non è invece stata parca la serata successiva, quando sullo stesso palco si è esibito Tom Russell accompagnato dal suo nuovo chitarrista e mandolinista. Infatti, accanto ai classici Blue Wing, Gallo del Cielo, Haley's Comet, Isaac Lewis, il cantautore californiano ha presentato ben 6 nuove canzoni che probabilmente faranno parte del nuovo disco. E sono 6 canzoni tutte bellissime, due ballate sul confine tra messico e stati uniti (guadalupe on the hill e the crosses of san carlos), una storia d'america attraverso i suoi fiumi (american rivers), un resoconto dei suoi anni come insegnante in nigeria ai tempi della guerra del biafra (criminology), un'istantanea dell'america dei kennedy (Jfk came to wexford) ed infine un tributo ad una delle figure più importanti del movimento americano, mother jones (the most dangerous woman in america). Canzoni che parlano a quel cuore ferito dell'america, cui si riferiva Ferlinghetti nella citazione che dà il titolo al tributo a tom russell appena uscito nei negozi (e valeva la pena sentire Tom Russell stesso in una delle sue famose imitazioni fare il verso a Ferlinghetti che recita la sua Stealing electricity!!!)

07 agosto 2007

Strane intermittenze del cuore


Questo post doveva avere un altro titolo ed un altro argomento, ovvero doveva essere un altro post. Una sera d'agosto come tante altre, libro e matita nella mano e musica nello stereo ad accompagnare la lettura, due dischi di Leonard Cohen, per l'esattezza. Ed io lì a pensare che sarebbe bello prima o poi scrivere qualcosa sulle canzoni d'amore del poeta canadese e sul loro riuscire ad essere meravigliosamente anticonvenzionali proprio nel modo d'intendere l'amore (due frasi su tutte: "and thanks for the trouble you took from her eyes, i thought it was there for good, so i never tried" e "And you won't make me jealous if I hear that they sweetened your night: We weren't lovers like that and besides it would still be all right"). E forse proprio di questo avrei parlato, se non fosse stato che, nascosto nella terza posizione del caricatore di cd, era rimasto un terzo disco che, finiti gli altri due, non ha potuto fare a meno di svolgere il suo ruolo, ovvero di essere suonato. Il disco in questione era il disco solista di Giampiero Alloisio e raccoglieva i frutti di uno spettacolo scritto ad otto mani da Alloisio stesso insieme a Guccini, Gaber e Luporini: brani allora già noti, brani che lo sarebbero stati a breve nell'esecuzione degli altri interpreti, sicuramente più famosi (anche se sia Gulliver che Bisanzio di certo non sfigurano) e la prima incisione su disco di quella che a mio parere è una delle canzoni d'amore più belle della storia della musica italiana, "il dilemma".
Con la musica di Gaber coltivo un rapporto contrastante: tanto amo le canzoni e i monologhi fino all'80/81, perfettamente inseriti in quella che era la realtà politico sociale del tempo, quanto mal sopporto quasi tutta la produzione successiva, a cominciare da quell'"Io se fossi Dio" che non è mai riuscito a piacermi fino a Destra e Sinistra (la cui musica tra l'altro ricorda molto "io non devo andare in via ferrante aporti" di vecchioni) e affini. In questo quadro, almeno a mio parere, "il dilemma" rappresenta anche l'ultima grande canzone scritta da gaber.

IL DILEMMA (Giorgio Gaber)
In una spiaggia poco serena
Camminavano un uomo e una donna
E su di loro la vasta ombra del dilemma;
L'uomo era forse più audace,
Più stupido e conquistatore,
La donna aveva perdonato, non senza dolore.
Il dilemma era quello di sempre,
Un dilemma elementare:
Se aveva o non aveva senso il loro amore.

In una casa a picco sul mare
Vivevano un uomo e una donna,
E su di loro l'ombra del dilemma;
L'uomo è un animale quieto
Se vive nella sua tana,
La donna non si sa se è ingannevole, o divina;
Il dilemma rappresenta
L'equilibrio delle forze in campo
Perché l'amore e il litigio sono le forme del nostro tempo.

E il loro amore moriva,
Come quello di tutti,
Come una cosa normale e ricorrente;
Perché morire e far morire
È un'antica usanza che suole aver la gente.

Lui parlava quasi sempre
Di speranza e di paura
Come l'essenza della sua immagine futura;
E coltivava la sua smania,
E cercava la verità,
Lei lo ascoltava in silenzio, o forse ce l'aveva già;
Anche lui, curiosamente,
Come tutti, era nato da un ventre
Ma purtroppo non se lo ricorda, o forse non lo sa.

E in un giorno di primavera
Mentre lei non lo guardava
Lui rincorse lo sguardo di una fanciulla nuova;
E ancora oggi non si sa
Se era innocente come un animale
O se era come istupidito dalla vanità;
Ma stranamente lei si chiese
Se non fosse un'altra volta il caso
Di amarlo, di restare fedele al proprio sposo.

E il loro amore moriva
Come quello di tutti,
Con le parole che ognuno sa a memoria;
Sapevan piangere e soffrire
Ma senza dar la colpa
All'epoca, o alla storia...

Questa voglia di non lasciarsi
Era difficile da giudicare,
Non si sa se è una cosa vecchia, o se fa piacere;
Ai momenti di abbandono
Alternavano le fatiche
Con la gran tenacia che è propria delle cose antiche;
E questo è il succo di questa storia,
Peraltro senza importanza
Che si potrebbe chiamare appunto: Resistenza.

Forse il ricordo di quel maggio
Insegnò anche nel fallire
ll senso del rigore, il culto del coraggio;
E rifiutarono decisamente
Le nostre idee di libertà in amore,
A quella scelta non si seppero adattare;
Non so se dire a questa nostra scelta
O a questa nostra nuova sorte,
So soltanto che loro si diedero la morte.

E il loro amore moriva
Come quello di tutti,
Non per una cosa astratta, come la famiglia,
Loro scelsero la morte
Per una cosa vera,
Come la famiglia...

Io ci vorrei vedere più chiaro,
Rivisitare il loro percorso,
Le coraggiose battaglie che avevano vinto o perso;
Vorrei riuscire a penetrare
Nel mistero di un uomo e di una donna,
Nell'immenso labirinto di quel dilemma.
Forse quel gesto disperato
Potrebbe anche rivelare
Il segno di qualcosa che stiamo per capire.

E il loro amore moriva
Come quello di tutti,
Come una cosa normale e ricorrente;
Perché morire e far morire
È un'antica usanza
Che suole aver la gente.